I BORGHI DELLO STRETTO

La zona a sud di Messina, sotto lo stretto e lungo la costa ionica, ha la più alta densità di popolazione del Sud Italia. Situati tra le montagne e il mare, i paesi a sud di Messina, anche se con poco pochi abitanti, hanno molto da offrire in termini di bellezza e cultura. Nonostante siano meno frequentati dai turisti in cerca di città e punti di riferimento più noti, i villaggi minori siciliani offrono uno sguardo unico e festoso nella vita di tutti i giorni del Sud agricolo.

Il nostro lavoro, in particolare, si concentra su una serie di villaggi conosciuti come Calonerò, dalla parola greca Καλό Νερό che significa "acqua buona". Questi paesini, sparsi tra valli montane, sono interconnessi ma ognuno mantiene la propria cultura unica con diversi giorni di festa per celebrare i santi locali, con dialetti diversi e specialità culinarie celebrate nelle sagre di paese. La vita del villaggio è spesso incentrata intorno alla famiglia, con eventi religiosi come comunioni e battesimi che diventano motivo di festeggiamento collettivo. Spesso le cittadine sono costruite attorno a piazze che sono anche la sede della chiesa principale che di solito porta il nome del santo patrono locale.

Negli ultimi decenni questi paesi e piccole città hanno assistito ad un esodo di persone in cerca di maggiori opportunità nelle città ma fino al 18° secolo la storia siciliana è stata quasi interamente costituita da vita cittadina nel sistema feudale. Anche se oggi sono le grandi città come Messina e Palermo ad attirare l’attenzione, la maggior parte delle persone che oggi vivono in queste metropoli abitavano, fino a uno o due secoli fa, nelle realtà cittadine più piccole. Questi villaggi rurali sono il vero cuore e l'anima della cultura e della storia siciliana.

La nostra sede principale si trova a Pezzolo, definito "una perla incastonata tra le rocce". Situato a circa 40Km a sud di Messina, questo piccolo villaggio è principalmente accessibile da un tratto di strada lungo 7 km. Il villaggio si trova a 400 m sul livello del mare. Le origini del villaggio sono antiche ma sappiamo che la zona era già abitata e si è sviluppata durante il periodo del califfato arabo in Sicilia, nel IX e X secolo d.C. Il vicino monastero benedettino di San Placido Calonerò è registrato come già esistente nel 1086. Oggi Pezzolo è abitata da meno di 400 abitanti poiché l'intero Sud Italia si trova ad affrontare alti livelli di emigrazione — si stima che circa 20.000 giovani siciliani lascino l'isola ogni anno in cerca di migliori opportunità a causa della stagnazione dell'economia agraria siciliana e degli alti livelli di disoccupazione.

Messina soffre anche a causa delle frequenti calamità naturali, dovute principalmente alla vicinanza del vulcano attivo Etna e alla sua posizione nella zona di confine con la placca continentale africana. Diversi terremoti hanno livellato la città storica nel 1783, nel 1894 e, il più famoso, nel 1908 quando il 28 dicembre un terremoto di magnitudo 7.1 e tre tsunami di 12 metri hanno lasciato la città quasi completamente distrutta. Il terremoto durò 37 secondi, morirono circa 120.000 persone (metà della popolazione di Messina) e più del 91% delle strutture fu distrutto o irrimediabilmente danneggiato. I danni coprirono un’area di 300 Km. Ulteriore devastazione venne poi dai bombardamenti delle Forze Alleate nella Seconda Guerra Mondiale. Per questa ragione Messina viene spesso chiamata “la città senza memoria”.

Recentemente, nel 2009, una violenta alluvione e la successiva colata di fango hanno causato danni significativi alle città lungo la costa ionica della Sicilia, causando 31 vittime e più di 1000 sfollati. Nonostante le risposte istituzionali al disastro furono lente, i villaggi dell’area di Calonerò cominciarono a ricostruire e ricrescere. Negli anni successivi al disastro diversi paesi hanno dimostrato un rinnovato interesse per i progetti volti a rivitalizzare la vita nelle piccole città siciliane.

Nonostante le straordinarie difficoltà affrontate nel corso della storia, Messina e la sua provincia sono sede di una vasta e ricca cultura, essendo una delle più antiche città portuali a sopravvivere nel mondo, definita appunto “survivor" (“sopravvissuta”) per la sua resilienza e quella della sua gente. Storicamente Messina è ancora ricca di significato. E' dove il coraggioso Ulisse di Omero perse gran parte del suo equipaggio nel mostruoso Stretto di Messina, verso Scilla e il suo contrappunto Cariddi sul versante della Calabria. C’è chi pensa che sia “Avalon” dalla leggenda di Artù. E' la città in cui William Shakespeare ha scelto di ambientare Molto rumore per nulla, è sede dell'Università degli Studi di Messina, la prima università dei Gesuiti fondata da Sant'Ignazio di Loyola. La sua cattedrale di stile normanno rappresenta un importante sito storico ed è sede di uno dei più grandi orologi astronomici al mondo, che al tempo della sua costruzione nel 1933 era anche il più grande orologio automatico mai costruito, opera dei fratelli Ungerer di Strasburgo. Ancora oggi i turisti si riuniscono tutti i giorni a mezzogiorno nella piazza della cattedrale per assistere alla sua performance di 15 minuti. Messina è anche sede di un splendido porto naturale (detto “la falce del dio greco Crono”) che rimane uno dei più importanti del Mediterraneo e che ha visto crescere il traffico da crociera negli ultimi anni.

La vita nei villaggi rurali del sud di Messina offre panorami mozzafiato: l'aria fresca di montagna, la brezza del mare al largo dello Stretto e una pace che porta gioia al cuore di un artista.